Psicoterapia
Cos'è la psicoterapia?
La psicoterapia è un percorso di cura e trasformazione personale, guidato da uno psicologo psicoterapeuta qualificato, che aiuta a superare difficoltà emotive, relazionali o comportamentali attraverso il dialogo e la relazione terapeutica. È uno spazio protetto, riservato e non giudicante, dove poter esplorare con consapevolezza ciò che accade dentro di sé: pensieri, emozioni, vissuti, paure, desideri. Un processo che non si limita a "risolvere un problema", ma che può diventare occasione di crescita, scoperta e benessere profondo.
Il termine “psicoterapia” deriva dal greco e significa letteralmente “cura dell’anima” - a ricordarci che la salute mentale è una parte essenziale della nostra vita, tanto quanto quella fisica.
Un po’ di storia
La tendenza a prendersi cura dell’altro attraverso il racconto, l’ascolto e l’interpretazione dell’esperienza umana è molto più antica di quanto immaginiamo. Già nell’antico Egitto e nella Grecia classica esistevano forme rudimentali di intervento psicologico.
Ma è solo tra Ottocento e Novecento che nasce la psicoterapia moderna, grazie a figure come Sigmund Freud, fondatore della psicoanalisi, che per primo propose l’idea di una “cura attraverso la parola”, basata sull’esplorazione dell’inconscio. Da lì, il campo si è evoluto e arricchito: nuovi approcci, nuovi strumenti, nuovi modi di comprendere e accompagnare la sofferenza psicologica.
Oggi la psicoterapia è riconosciuta a livello internazionale come un trattamento efficace per moltissime difficoltà: ansia, depressione, stress, traumi, dipendenze, disturbi alimentari, difficoltà affettive e relazionali. Ma anche per chi sente semplicemente il bisogno di ritrovare un senso, comprendersi meglio o cambiare direzione nella propria vita.
Principali approcci psicoterapeutici
Non esiste un solo modo di fare psicoterapia. Esistono diversi approcci, ognuno con una propria visione dell’essere umano, con obiettivi, tecniche e strumenti specifici. Alcuni si focalizzano sulle cause profonde, altri sui sintomi attuali, altri ancora lavorano su corpo, emozioni o relazioni. Tutti, però, condividono un obiettivo comune: aiutare le persone a stare meglio.
Ecco una panoramica dei principali orientamenti.
Psicoanalisi
È l’approccio da cui tutto ha avuto origine. Fondata da Sigmund Freud, la psicoanalisi esplora i contenuti profondi dell’inconscio per comprendere i conflitti interiori che ci influenzano, spesso senza che ce ne rendiamo conto. Attraverso la libera associazione, l’analisi dei sogni e della relazione con il terapeuta, il paziente può portare alla luce le radici delle sue difficoltà e trasformare il modo in cui vive sé stesso e gli altri. È un percorso intenso e profondo, orientato a una conoscenza autentica di sé.
Psicoterapia psicodinamica
Nata dall’evoluzione della psicoanalisi, è un approccio più attuale, flessibile e adatto ai ritmi e alle esigenze della vita contemporanea. Si concentra sulle relazioni significative, sui meccanismi di difesa e sui modelli interiori che si formano nell’infanzia e continuano a influenzare la nostra vita adulta. L’obiettivo è riconoscere queste dinamiche e modificarle in modo consapevole, per vivere in modo più libero e autentico.
Analisi transazionale
Un approccio fondato da Eric Berne che guarda al nostro modo di comunicare e di entrare in relazione. Secondo l’Analisi Transazionale, dentro di noi convivono tre “Stati dell’Io”: il Genitore, l’Adulto e il Bambino. Questi influenzano il nostro comportamento, spesso in modo automatico. La terapia aiuta a comprendere i copioni di vita appresi nel passato e a scegliere nuove modalità di essere e relazionarsi, più consapevoli e funzionali.
Terapia sistemico-relazionale
Parte dal presupposto che non siamo individui isolati, ma parte di sistemi (famiglia, coppia, gruppo) che influenzano profondamente il nostro benessere. Questo approccio osserva come i sintomi individuali siano spesso l’espressione di un equilibrio più ampio. La terapia aiuta a rileggere i problemi all’interno delle relazioni significative, promuovendo nuove modalità di comunicazione e trasformazione dei legami.
Psicoterapia breve strategica
È un approccio orientato al cambiamento rapido e concreto. Si parte dal problema attuale e si lavora con strategie mirate per interrompere i circoli viziosi che lo mantengono. Il focus non è tanto sul “perché” del problema, ma sul “come” funziona — e soprattutto su come uscirne. Spesso bastano poche sedute per ottenere risultati significativi. È indicata per chi desidera un intervento efficace in tempi contenuti.
Gestalt
La Gestalt invita a vivere pienamente il momento presente, integrando pensieri, emozioni e percezioni corporee. Secondo questo approccio, molti dei nostri disagi nascono da vissuti interrotti, non digeriti, che ci bloccano nel passato o ci proiettano nel futuro. La terapia aiuta a entrare in contatto con ciò che accade “qui e ora”, sviluppando consapevolezza e responsabilità. È un lavoro profondo, esperienziale, centrato sull’autenticità del sentire.
Cognitivo-comportamentale (CBT)
È uno degli approcci più diffusi e scientificamente validati. Si basa sull’idea che pensieri, emozioni e comportamenti siano strettamente collegati. Quando i pensieri sono distorti o disfunzionali, possono generare sofferenza. La terapia aiuta a riconoscere questi schemi e a modificarli, attraverso strumenti pratici e strategie mirate. È particolarmente efficace per ansia, depressione, fobie, attacchi di panico, disturbi ossessivi e molto altro.
Bioenergetica
Secondo la bioenergetica, mente e corpo sono due facce della stessa medaglia. Le emozioni che non esprimiamo si somatizzano, irrigidiscono il corpo e limitano la nostra vitalità. Attraverso esercizi corporei, respirazione e lavoro emotivo, questo approccio aiuta a sciogliere tensioni croniche e blocchi energetici, liberando risorse interiori e favorendo un senso di integrazione tra ciò che sentiamo, pensiamo e viviamo.
Terapia centrata sul cliente
Ideata da Carl Rogers, questa terapia si basa sull’ascolto empatico e sull’accettazione incondizionata della persona. Il terapeuta non impone interpretazioni né soluzioni, ma accompagna il paziente a trovare le proprie risposte, valorizzando le sue risorse e la sua capacità di cambiamento. È un approccio profondamente umano, rispettoso dei tempi e del vissuto di ciascuno, in cui la relazione terapeutica diventa il principale strumento di cura.
Psicoterapia integrata
Non si lega a un solo modello teorico, ma unisce metodi e strumenti di diversi approcci, creando un intervento su misura. Il terapeuta integrato parte dalla persona, non dalla tecnica, e costruisce un percorso che tenga conto della complessità dell’esperienza umana. È una scelta ideale per chi cerca un accompagnamento flessibile, personalizzato e centrato sui propri bisogni reali.
Psicoterapia junghiana
Nata dal pensiero di Carl Gustav Jung, questo approccio dà grande importanza al mondo simbolico, ai sogni, agli archetipi e ai miti. La sofferenza è vista come un richiamo alla trasformazione e alla crescita personale. Il percorso terapeutico accompagna il paziente nell’integrazione delle parti inconsce della propria psiche, favorendo l’emergere di un’identità più piena, consapevole e coerente.
Ericksoniana
Basata sull’insegnamento di Milton H. Erickson, questa terapia utilizza un linguaggio suggestivo, metafore e ipnosi per facilitare il cambiamento. Non si tratta di “perdere il controllo”, ma di accedere in modo creativo e rispettoso alle risorse profonde dell’inconscio. È particolarmente indicata quando il cambiamento razionale non basta, e serve una spinta gentile ma potente verso nuove possibilità.
Adleriana
Fondata da Alfred Adler, è una terapia che guarda alla persona come parte attiva di una comunità, con il bisogno fondamentale di sentirsi accettata e utile. Le difficoltà nascono spesso da un senso di inferiorità o da obiettivi di vita disfunzionali. Il percorso terapeutico aiuta a rafforzare l’autostima, riscoprire le proprie capacità e costruire relazioni più sane e cooperative.
Fenomenologico-esistenziale
Mette al centro l’esperienza soggettiva della persona, valorizzando la libertà, la responsabilità e la ricerca di senso. Non si lavora per “aggiustare” un sintomo, ma per esplorare profondamente il modo in cui si abita il mondo. La terapia invita a interrogarsi su ciò che conta davvero, a fare scelte consapevoli, ad accettare l’incertezza come parte della vita. Un approccio intenso, filosofico e trasformativo.
Costruttivista
Secondo questo approccio, la realtà non è qualcosa di oggettivo, ma viene costruita attraverso le nostre interpretazioni, aspettative e schemi mentali. Quando questi schemi diventano rigidi o disfunzionali, possono generare sofferenza. Il lavoro terapeutico aiuta a “ristrutturare” queste mappe mentali, ampliando la prospettiva e rendendo possibili nuove narrazioni di sé e del proprio mondo.