Non hai fame di cibo, ma di amore

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Scritto da Francesca Guzzo Psicoterapeuta ad orientamento Integrato
Pubblicato il 14/01/2025 in Blog

Ti è mai capitato di trovarti davanti al frigo, senza sapere esattamente cosa stai cercando?

Non è fame. Non stai cercando uno spuntino, stai cercando sollievo. La fame emotiva è così: ti chiama quando hai bisogno di qualcosa che il cibo non può offrire.

 

Fame o bisogno?

Quando ti ritrovi a cercare una fetta di torta dopo una giornata difficile, non è il dolce a calmarti. Stai cercando pace. La fame emotiva è una risposta inconscia a emozioni difficili: stress, tristezza, solitudine, ansia. Non è un segnale del corpo, ma della mente. Il cibo è un anestetico temporaneo, ma non risolve il problema, spesso radicato in esperienze passate o conflitti irrisolti.

 

Quando la fame emotiva diventa un problema alimentare

Se non affrontata, la fame emotiva può evolversi in qualcosa di più grande e più complesso. Disturbi alimentari come binge eating, bulimia nervosa e obesità. In questi casi, il cibo diventa un mezzo per evitare emozioni difficili, creando un ciclo distruttivo di bisogno e punizione.

Secondo il National Eating Disorders Association (NEDA), molte persone con disturbi alimentari iniziano proprio con episodi di fame emotiva. Il binge eating, per esempio, è spesso accompagnato da vergogna e senso di colpa, amplificando il vuoto interiore.

La mente cerca conforto nel cibo, ma il sollievo è momentaneo e lascia il posto a un vuoto ancora più grande. Ecco perché è fondamentale intervenire prima che questi comportamenti diventino patologici.

 

Perché il cibo non basta

Uno studio pubblicato sul Journal of Health Psychology (Konttinen et al., 2010) evidenzia come le emozioni negative siano strettamente collegate a comportamenti alimentari impulsivi. Tuttavia, questi comportamenti non portano a un sollievo duraturo, lasciando spazio al senso di colpa e intrappolandoci in un ciclo infinito di bisogno e insoddisfazione.

Ti sei mai chiesto perché? Perché, anche dopo aver mangiato, quel vuoto è ancora lì? Perché il problema non è mai stato il cibo. È ciò che il cibo non può darti: amore, calma, tregua.

 

Cosa risponde davvero alla fame emotiva

La terapia è uno spazio dove puoi dare un nome a quei vuoti, affrontarli e riempirli con qualcosa di reale. Non con calorie, ma con consapevolezza. Non con snack, ma con strumenti emotivi.

Attraverso un percorso terapeutico, puoi imparare a distinguere la fame fisica dalla fame emotiva, capire quali emozioni si nascondono dietro il desiderio di cibo e rispondervi in modo sano e consapevole. La terapia è anche uno strumento preventivo, per evitare che la fame emotiva prenda il controllo della tua vita.

 

Un invito al cambiamento

Prova a fermarti la prossima volta che il frigo ti chiama. Chiediti: “Di cosa ho davvero bisogno?” Potresti scoprire che la risposta non si trova in quella scatola di biscotti, ma in te stesso.

Freud ti offre l’opportunità di iniziare questo viaggio. Con il nostro questionario gratuito, puoi fare il primo passo verso una terapia su misura per te. Scopri come la tua fame emotiva può diventare una porta verso la tua crescita personale.

Non lasciare che il cibo parli per te. Inizia oggi a trovare la tua voce.

 

Bibliografia

  • Konttinen, H., Männistö, S., Sarlio-Lähteenkorva, S., Silventoinen, K., & Haukkala, A. (2010). Emotional eating, depressive symptoms and self-reported food consumption. Journal of Health Psychology, 15(4), 561-571.
  • Wansink, B. (2010). Mindless Eating: Why We Eat More Than We Think. Bantam.
  • National Eating Disorders Association (NEDA). (2023). Understanding Binge Eating Disorder.