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Ipomania: La Fase Precursore del Disturbo Bipolare che Dovresti Conoscere

La ipomania è una condizione psicologica spesso sottovalutata, ma che rappresenta una delle fasi cruciali all'interno del disturbo bipolare. È caratterizzata da uno stato di umore persistentemente elevato, espansivo o irritabile per un periodo che può durare almeno quattro giorni consecutivi [1]. Sebbene presenti delle similitudini con la mania, l'ipomania è generalmente meno intensa e non causa gravi compromissioni nella vita quotidiana della persona. Tuttavia, è un campanello d'allarme importante che merita attenzione e, se presente, un intervento professionale.

Cosa Differenzia l'Ipomania dalla Mania?

Sebbene ipomania e mania condividano sintomi simili come l'aumento di energia, l'eccessiva loquacità e l'attività mirata a obiettivi, la differenza principale risiede nell'intensità dei sintomi e nell'impatto che hanno sulla vita individuale. Nell'ipomania, i sintomi sono meno gravi e spesso non conducono a un significativo disagio sociale e lavorativo, mentre nella mania vera e propria possono provocare conseguenze negative più gravi come ricoveri ospedalieri e compromissioni lavorative [2].

Come Riconoscere i Sintomi dell'Ipomania

Riconoscere i sintomi dell'ipomania può essere complesso, soprattutto perché molte persone affette non percepiscono il loro stato come patologico. Fra i sintomi più comuni troviamo:

  • Umorismo eccessivo o insolito
  • Diminuita necessità di sonno
  • Aumento dell'attività fisica e mentale
  • Sbalzi rapidi di idee
  • Distrazione facile
  • Aumento della socievolezza

L'importante è conseguire una diagnosi precoce per evitare che la situazione evolva in forme più gravi di disturbo bipolare.

Cause e Fattori di Rischio

Come molti disturbi dell'umore, le cause dell'ipomania non sono completamente chiare, ma si ritiene che siano il risultato di una combinazione di fattori genetici, ambientali e neurologici [3]. La presenza di una storia familiare di disturbi dell'umore è uno dei principali fattori di rischio. Stili di vita stressanti, eventi traumatici e alterazioni nei livelli di neurotrasmettitori nel cervello possono agire come catalizzatori per episodi ipomaniacali.

Trattamenti e Strategie di Gestione

La gestione dell'ipomania implica un approccio integrato che può includere terapie farmaceutiche, psicoterapeutiche e cambiamenti nello stile di vita:

Farmaci

I farmaci stabilizzatori dell'umore , come il litio e alcuni anticonvulsivanti, possono essere utilizzati per stabilizzare gli sbalzi d'umore. Gli antipsicotici atipici possono essere prescritti per mitigare sintomi più intensi [4].

Psicoterapia

La psicoterapia cognitiva-comportamentale (CBT) è spesso raccomandata per aiutare le persone a riconoscere e cambiare gli schemi pensiero-distorti o i comportamenti problematici. Anche la terapia di gruppo o familiare può essere utile per affrontare la dinamica familiare o relazionale complicata.

Stili di Vita

La regolazione del sonno, la riduzione dello stress attraverso la mindfulness, l'esercizio fisico regolare e una dieta equilibrata possono contribuire a tenere sotto controllo i sintomi ipomaniacali [5]. Controllare l'uso di sostanze, come l'alcool e la caffeina, può ridurre la possibilità di innescare episodi ipomaniacali.

Quando Rivolgersi a un Professionista

Se sospetti di avere sintomi di ipomania o se un'altra persona cara ne mostra i segni, diventa cruciale cercare un supporto professionale il prima possibile. Grazie al questionario FREUD, puoi trovare lo psicologo più adatto alle tue esigenze e iniziare il tuo percorso di supporto e trattamento.

Conclusioni

L'ipomania può sembrare affascinante per chi la sperimentata, perché spesso porta ad una maggiore creatività e produttività, ma i rischi legati alla progressione verso un disturbo bipolare conclamato sono significativi. Comprendere, identificare precocemente e gestire l'ipomania con il giusto approccio terapeutico può fare una differenza fondamentale nella qualità della vita e nel benessere delle persone coinvolte.

Riferimenti

  1. American Psychiatric Association. (2013). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (5th ed.).
  2. Geddes, J. R., & Miklowitz, D. J. (2013). Treatment of bipolar disorder. Lancet, 381(9878), 1672-1682.
  3. Craddock N., & Sklar P. (2013). Genetics of bipolar disorder. Lancet, 381(9878), 1654-1662.
  4. Goodwin, G. M. (2016). Evidence-based guidelines for treating bipolar disorder: Revised third edition recommendations from the British Association for Psychopharmacology. Journal of Psychopharmacology, 30(6), 495-553.
  5. Lopresti, A. L., & Drummond, P. D. (2013). Obesity and psychiatric disorders: commonalities in dysregulated biological pathways and their implications for treatment. Progress in Neuro-Psychopharmacology & Biological Psychiatry, 45, 92-99.

Attenzione, questo contenuto non è stato controllato dal comitato scientifico di Freud. Questo testo è stato prodotto a solo scopo divulgativo e non costituisce un parere medico. Se pensi di aver necessità di supporto psicologico, consulta uno psicologo psicoterapeuta di Freud.

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